“Nessuna pecorella smarrita andrà perduta, perché col tempo si convertirà e troverà la Via, la Verità e la Vita”. Infatti Gesù disse: “E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore” (Gv10,16). "Il Signore non ritarda nell’adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi" (2Pt3,9).
Dio ci ama ed è pronto a rimettere tutti i debiti a chi si è pentito dei propri peccati. Ma attenzione: È possibile tradire Dio, ma non è possibile ingannarlo! Dio scruta nei nostri cuori e nei nostri intendimenti. Stolto ipocrita è chi, avendo sentore di essere salvato, pecca allegramente fino alla fine, per poi pentirsi all'ultimo momento. "Chi ha tempo non aspetti tempo"!
Dalla Carità Divina scaturisce la misericordia, ma dalla Giustizia Divina proviene l'imparzialità e la severità, dove è necessaria, come fa un bravo genitore quando corregge i figli. Per cui non può esser perdonato un falso pentimento, ma un pentimento sincero! “Dio, che ti ha creato senza di te, non può salvarti senza di te” (S. Agostino). "Se uno non nasce da acqua e da spirito non può entrare nel regno di Dio" (GV 3,5).
I filosofi greci consideravano il “nosce te ipsum” come il saper riconoscere i propri vizi e i propri limiti e “saper vincere se stessi”, comandando il proprio ego, massima forma di potere. Il guerriero della luce evita con mossa veloce i dardi lanciatigli dai nemici (i demoni), non cade in tentazione e resta indenne fino alla vittoria. Educhiamo con l'esempio e difendiamo con coraggio gli antichi valori della nostra esistenza! Un cristiano oggi non può accettare certi compromessi nelle questioni morali, che fino alla metà del secolo scorso non erano neanche in discussione!
Gesù disse: “Chi non è con me, è contro di me; chi non raccoglie con me, disperde” (Lc 11,23). “Nessuno può servire a due padroni: o amerà l'uno e odierà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona (denaro)” (Mt 6,24).
Per un'autentica conversione occorre quindi liberarci dai nostri peccati con un sincero pentimento, seguito dalla penitenza, dalla comunione e dalla riparazione. Come una persona, cadendo da una rupe, precipita in basso senza scampo a causa della gravità, così una persona che precipita nel vizio, non si frena e non si arresta se non ricorre a tutti i mezzi necessari per salvarsi. Questi mezzi sono la volontà e la perseveranza, alimentate e sostenute dalla Fede, conoscendo e ricordando tempestivamente il messaggio del Vangelo. Osservare i comandamenti e i precetti della Chiesa non deve esser ritenuto un comando e una restrizione, ma una necessità.
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Dio ci ama ed è pronto a rimettere tutti i debiti a chi si è pentito dei propri peccati. Ma attenzione: È possibile tradire Dio, ma non è possibile ingannarlo! Dio scruta nei nostri cuori e nei nostri intendimenti. Stolto ipocrita è chi, avendo sentore di essere salvato, pecca allegramente fino alla fine, per poi pentirsi all'ultimo momento. "Chi ha tempo non aspetti tempo"!
Dalla Carità Divina scaturisce la misericordia, ma dalla Giustizia Divina proviene l'imparzialità e la severità, dove è necessaria, come fa un bravo genitore quando corregge i figli. Per cui non può esser perdonato un falso pentimento, ma un pentimento sincero! “Dio, che ti ha creato senza di te, non può salvarti senza di te” (S. Agostino). "Se uno non nasce da acqua e da spirito non può entrare nel regno di Dio" (GV 3,5).
I filosofi greci consideravano il “nosce te ipsum” come il saper riconoscere i propri vizi e i propri limiti e “saper vincere se stessi”, comandando il proprio ego, massima forma di potere. Il guerriero della luce evita con mossa veloce i dardi lanciatigli dai nemici (i demoni), non cade in tentazione e resta indenne fino alla vittoria. Educhiamo con l'esempio e difendiamo con coraggio gli antichi valori della nostra esistenza! Un cristiano oggi non può accettare certi compromessi nelle questioni morali, che fino alla metà del secolo scorso non erano neanche in discussione!
Gesù disse: “Chi non è con me, è contro di me; chi non raccoglie con me, disperde” (Lc 11,23). “Nessuno può servire a due padroni: o amerà l'uno e odierà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona (denaro)” (Mt 6,24).
Per un'autentica conversione occorre quindi liberarci dai nostri peccati con un sincero pentimento, seguito dalla penitenza, dalla comunione e dalla riparazione. Come una persona, cadendo da una rupe, precipita in basso senza scampo a causa della gravità, così una persona che precipita nel vizio, non si frena e non si arresta se non ricorre a tutti i mezzi necessari per salvarsi. Questi mezzi sono la volontà e la perseveranza, alimentate e sostenute dalla Fede, conoscendo e ricordando tempestivamente il messaggio del Vangelo. Osservare i comandamenti e i precetti della Chiesa non deve esser ritenuto un comando e una restrizione, ma una necessità.
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